domenica 13 ottobre 2013

PITTURA CORSARA ALLO STUDIO S
TESTO DI CARMINE SINISCALCO


Questa personale di FLAVIA MANTOVAN, etichettata PITTURA CORSARA, nasce quasi

per caso, dalla visione di opere recenti di questa artista romana, inquieta viaggiatrice con

periodi alternati di soggiorno negli Stati Uniti, ateliers a New York e a Roma, studi e

ricerche in Egitto, trascorsi che l’hanno portata dalla moda, indossatrice a quindici anni,

all’arte, da articoli d’informazione e critica alla militanza diretta, da modella di David

LaChapelle a pittrice, vagante dal glamour dei ritratti iconici di star e personaggi del mondo

della politica e dello sport alle atmosfere da identikit dei mafiosi con cui ha inaugurato il

Museo della Mafia ideato da Vittorio Sgarbi per Salemi in Sicilia e da qui trasferito a

Venezia, alla 54ma Biennale d’Arte. Con incursioni nell’installazione e nella street art,

puntate nel paesaggio, appunti naïf inseriti in composizioni pop, un’insistente e coraggiosa

policromia, una gestualità senza limiti che stravolge il progetto dell’opera in fieri, Flavia

Mantovan sorprende. Passa con facilità dal pennello alla lettura, dalla danza del ventre allo

studio dei geroglifici, dalla serata mondana al pellegrinaggio, dalle luci di una ribalta al felice

isolamento della provincia, dall’amicizia con i più noti galleristi dell’establishment

newyorchese alla solitudine stellata del deserto bianco d’Egitto, Flavia Mantovan si è forse

trovata in questa ricca congerie di personalità diverse e, all’apparenza almeno, felicemente

conviventi, o è probabile che sia invece alla costante ricerca di sé, di un sé che è difficile

individuare e rappresentare, e soprattutto trasmettere agli altri. Vi è riuscita con le opere

presentate in questa occasione che figurativamente sono l’equivalente in chiave ironica degli

scritti corsari di Pasolini, una rappresentazione anche critica del mondo e dei tempi in cui

viviamo, della confusione che ci avvolge, dei tanti condizionamenti che subiamo ? A quanti

vedranno l’esposizione il giudizio. Giudizio che deve essere meditato, non dovuto ad una

rapida visione delle opere ma al loro approfondimento: la pittura di Flavia Mantovan può

infatti all’inizio sconcertare e allontanare ma alla fine trascina quanti in grado di seguire

l’artista nella molteplicità di intenti e visioni che animano le sue tele, quasi matrioske che

diventa contenitori di realtà diverse l’una all’altra sovrapposte. Una cosa è certa: l’opera di

questa corsara dell’arte, come già definita nel passato per la sua libertà di espressione,

assoluta indipendenza ed efficace espressività, dall’artista che l’affianca con le sue inedite

DIVAGAZIONI su carta in questa mostra, Piero Mascetti, è qualcosa di diverso, anche

quando sembra ricalcare percorsi noti, dalla pittura visionaria a quella naïf,

dall’espressionismo alla pop e alla street art, qualcosa di diverso che bisogna scoprire per

apprezzare nel suo giusto valore, e nel suo continuo divenire e rinnovarsi. E’ Flavia

Mantovan.

 CARMINE SINISCALCO, luglio 2013


Come un albero che continua a crescere nel tempo produce foglie e frutti anche un

dipinto vivo respira e offre visioni molteplici.

FLAVIA MANTOVAN, luglio 2013


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